Poco più di un anno fa, il 23 ottobre 2018, la Camera ha approvato la proposta di legge che permette di installare videocamere a circuito chiuso nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e per persone con disabilità a carattere residenziale, semiresidenziale o diurno. Da allora la legge è ferma al Senato., nonostante a fine maggio un emendamento bipartisan al decreto “sblocca cantieri” abbia stanziato € 10 milioni per il 2019 e € 30 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024 per istallare i sistemi di videosorveglianza definiti nel progetto di legge. L’obiettivo dell’emendamento che ha stanziato i fondi era di superare i problemi di copertura della legge ancora in discussione in Commissione Affari Costituzionali del Senato. L’emendamento risolve la questione delle coperture, ma non scioglie i nodi connessi all’istallazione delle telecamere, dalla formazione del personaleachi potrà vedere le registrazioni pur trattandosi di temi imprescindibili ed affrontati nella proposta ferma in Senato. Dunque vi sono i fondi ma non la legge sulla videosorveglianza. Vale la pena sottolineare che il 19 ottobre 2016 la Camera aveva già approvato un disegno di legge simile, successivamente bocciato in Commissione Pubblica Istruzione al Senato, con un parere meramente consultivo, ma comunque pesante. Tra le motivazioni tecniche, alcune riguardavano il rischio di elaborare leggi disorganiche, recanti una visione parziale dei problemi in quanto dettate dall’emozione e dall’emergenza del momento, nonché il rischio che il provvedimento si sovrapponesse a diverse iniziative legislative sulla stessa materia. Tra le motivazioni di tipo sostanziale, spiccavano l’osservazione secondo cui in caso di necessità l’installazione di videocamere è disposta dalla magistratura nonché la comprensibile valutazione di inopportunità di sancire l’obbligatorietà delle telecamere di sorveglianza in tutti gli asili, in quanto eccessivo e testimonierebbe il fallimento della scuola, ritenuta, così assolutamente non in grado di prevenire e controllare comportamenti inadeguati. Restiamo quindi ancora in attesa di un intervento legislativo adeguato ed idoneo da un lato a garantire tutela ai minori e ai soggetti più deboli della società e dall’altro, che sappia tener conto di tutti gli importanti riflessi sulla Privacy e sui diritti dei lavoratori.