Ogni giorno gli utenti condividono una serie di informazioni personali on-line. Nonostante la sempre maggiore tutela offerta dal legislatore, vedi il General Data ProtectionRegulation(GDPR da maggio 2018) in Europa e il CCPA (California Consumer Privacy Actdal gennaio 2020 negli Stati Uniti), continuano a verificarsi incidenti di violazione della Privacy spesso legati ad attività commerciali. È quanto accaduto, nuovamente, a Twitterche lo scorso mese ha ammesso di aver “involontariamente” utilizzato numeri di telefono e indirizzi e-mail a scopi pubblicitari, anche se le informazioni erano state fornite dagli utenti per permettere l’autenticazione a due fattori. “Non possiamo dire con certezza quante persone siano state colpite da questo”, ha dichiarato Twitterrivelando l’incidente di sicurezza. L’autenticazione a due fattori è un’essenziale funzione di sicurezza che rende più difficile per gli hacker violare gli account utente. In questo caso però, Twitterforniva i numeri di telefono e indirizzi e-mail a inserzionisti pubblicitari affinché gli stessi potessero incrociare il dato con altri in loro possesso e così meglio mirare gli annunci pubblicitari verso potenziali clienti . La Federal TradeCommission, l’organo statunitense preposto alla sorveglianza, lo scorso anno aveva indicato questa specifica violazione tra quelle alla base della multa di USD 5 miliardi inflitta a Facebook. Non è stato comunicato se e quanti consumatori italiani siano stati coinvolti dalla cessione dei loro dati a inserzionisti da parte di Twitter, certo è che gli utenti devono essere più vigili e proattivi nella difesa dei loro diritti.

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