Il 28 Febbraio 2018 con la sentenza 4653 la seconda sezione civile della Cassazione ha respinto il ricorso di una donna che aveva indotto la persona che assisteva prima a fare testamento nei suoi confronti e poi a sposarlaapprofittando della sua condizione di fragilità. A seguito dell’impugnazione del testamento da parte degli eredi legittimi, e della denuncia penale contro la badante, poi condannata per il reato di circonvenzione di incapace in relazione alle nozze contratte, il TribunaleCivile, e poi la Corte d’Appello, aveva annullato il testamento per vizio della volontà e predisposto l’apertura della successione legittima dell’uomo alla quale ha partecipato anche la donna in qualità di coniuge.La posizione della badante è stata però azzerata, come confermato dalla Suprema Corte, attraverso il risarcimento del danno quantificato nella misura della quota acquisita.