Il controllo sulla vita sociale e intima del partner è un atto lesivo della privacy. La gelosia non è elemento di giustificazione tale da poter far venire meno la sua natura vessatoria. Volontà̀ di prevaricazione e soggezione della vittima rappresentano i principali elementi che caratterizzano il reato di maltrattamento in famiglia. 

Comportamenti ingiuriosi, violenti ed aggressivi – così ha stabilito la VI Sezione penale della Cassazione con la sentenza n. 32781/2019 – non si possono in alcun modo ricondurre alle “reazioni dell’uomo comune animato da gelosia”. Come ha precisato la Corte, si tratta di comportamenti che pur non estrinsecandosi in violenza fisica, se ripetuti in un arco temporale rilevante, in modo abituale e ripetitivo tanto da imporre alla vittima una situazione di vita mortificante e insostenibile – divengono rilevanti nella configurazione del reato di maltrattamenti in famiglia. 

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